martedì 23 dicembre 2014

Adesso è Natale!

Quest'anno sei proprio cascato male, anzi no Natale, tu cadi benissimo, sono io che sono scivolata, distesa a gambe all'aria su una bronchite che mi ha tagliato fuori dal mondo (e dalla visione di Big hero 6) per ben nove giorni.

Nove giorni in cui solitamente salterei pause pranzo in cerca di regali, correrei fuori dall'ufficio al suono della sirena (o della Sirenetta!?) per arrivare prima in qualche negozio, passerei le serate ad incartare regali con della carta appositamente scelta.

Questa volta ho dovuto invece adoperarmi su internet, febbricitante ho riempito carrelli virtuali di siti internet famosi, per provare a raccattare tutti i doni per i miei cari.
So già che alcuni regali giungeranno in ritardo, so già che altri non rappresentano perfettamente ciò che avrei voluto donare. 
Non importa.
Mi ritrovo alla vigilia della vigilia, un rotolo di scotch sulla sinistra del tavolo, le carte rosse, verdi e blu a destra mentre alla tivù danno Miracolo sulla 34ma strada, e penso che alla fine Natale arriva sempre, che io lo stia attendendo con la preparazione di un mese alle spalle o con una settimana di anticipo, verrò sempre colta da questa meravigliosa sensazione di gioia inspiegabile.

Once upon a Disney diventa Once upon a Christmas, in questa settimana di riposo forzato ho avuto modo di leggere di alcune delle abitudini dello zio Walt, serve che io vi dica che era il periodo dell'anno che preferiva? pensate che ogni anno regalava alla sua governante delle azioni della Disney. la fabbrica dei sogni non ha sempre chiuso l'anno in positivo, ma come gratifica per il personale ogni anno la Sig.ra Thelma Pearl Howard riceveva dal suo illustre capo delle azioni della Disney Production.
Lei, la donna da lui definita "la vera Mary Poppins", non ebbe mai il coraggio di venderle e quando nel 1994 morì lasciò in beneficenza una piccola, ma nemmeno tanto, fortuna in dollari; le azioni con gli anni erano cresciute e avevano dato vita ad un mega reddito.


    




Vi auguro di passare delle meravigliose feste, che siano in stile Disney o meno, che vi guardiate Una poltrona per due o Pomi d'ottone e manici di scopa, vi auguro di trovare in voi quella felicità immotivata che racchiude in se l'essenza più pura della felicità, quella che non ha motivo e non sappiamo nemmeno spiegare e credo che infondo sia più che giusto così...



Buon Natale amici
Antolooks

giovedì 4 dicembre 2014

5 Dicembre 1901


113 anni fa, in una fredda mangiatoia in quel di Betlemme, riscaldato solo da un asino ed un bue nasceva Walter Elias Disney... Ah no! Questa è un altra storia... 


...Senza rischiare la blasfemia lasciatemi dire che la vita di Walt Disney andrebbe fatta studiare nelle scuole, dovrebbero conoscere tutti i traguardi di questo incredibile uomo che poco più che ventenne ha abbandonato il kansas Per tentare una carriera ad Hollywood con pochi spiccioli messi da parte e qualche bobina delle Alice comedies come portfolio.
Una carriera di molte sconfitte, mancati riconoscimenti (leggi Oswald) e di fallimenti. sarebbe l'esempio ideale in questo periodo in cui la parola crisi viene usata come un arma atta a distruggere la vita di tutti noi. ci farebbe capire che la forza di rialzarci e rimboccarci le maniche dopo una sconfitta vale più di un prestito in banca, che la frase oramai scontata: Segui i tuoi sogni, non lo è poi così tanto, che quando ci impegnano in qualcosa prima o poi ce la faremo; e allora che dire: grazie zio Walt, più ti studio e più mi sei simpatico, più gratto via l'oro del mito e più capisco e apprezzo l'uomo che c'è dietro, con i suoi pregi ed i suoi difetti 

Chi era walt disney? Una persona che ha saputo difendere molto bene la sua privacy innanzitutto, tanto da far nascere attorno a se delle vere leggende metropolitane, che non voglio nemmeno riportare visto che sono state tutte ampiamente smentite. Come tutti anche lo zio 
Walt aveva dei difetti, diceva molte parolacce per esempio, gli accadeva di dirle anche durante le riunioni con il personale, Aveva degli scatti d'ira pazzeschi a lavoro, tanto che in un discorso ai dipendenti disse che chi si lamentava di non avere molto a che fare con lui in ufficio, doveva ritenersi fortunato. Il peggiore difetto era sicuramente il fatto di essere un accanito fumatore: 80 sigarette al giorno per quarant'anni l'hanno portato ad una morte prematura. Che cosa avrebbe potuto fare quest'uomo con vent'anni di cammino in più? Chissa come avrebbe fatto crescere il suo ultimo progetto, la sua amata Disney World? 

Un uomo che nonostante un infanzia traumatizzata da un padre che non si faceva problemi a farlo alzare all'Alba fin da piccolo per lavorare e non disdegnava la cinghia è comunque riuscito a sviluppare la passione per il disegno, la natura e l'animazione e ha saputo far correre la sua fantasia mettendo davanti a tutto le sempre più alte sfide che si poneva, senza preoccuparsi dei soldi, e dei profitti, ma solo seguendo il suo cuore e le sue emozioni, intuendo molto spesso in anticipo che cosa il pubblico voleva vedere, nutrendo quella parte più bambina di se stesso, che gli ha permesso di dare vita ad un impero che ancora oggi riesce a far sognare milioni di persone, perché la Disney è ancora questo: non pensate alla multinazionale, pensate alle persone chiave che la compongono, non sono i contabili, ma i disegnatori che fin da piccoli, magari a volte un po' nerd - come racconta John Lasseter - si rifugiavano in quei disegni fino a farne una professione che è un pezzo di anima nonché la realizzazione di un sogno; pensate ai cast member dei parchi a tema, a come fanno sorridere bambini e adulti, e pensate agli adulti, pensate a tutte le volte in cui un film Disney vi ha fatto ridere o commuovere o vi ha fatto sentire quel brividino lungo la schiena, è nato tutto da quest'uomo, dai suoi sogni e dal suo voler fare sempre un passo in più.

Proviamoci anche noi ogni tanto, ricordiamoci di fare un passetto in più .
Walt Disney 5 dic 1901 - 15 dic 1966

Antolooks 


lunedì 1 dicembre 2014

Dalla Marvel con coccoloso furore

E' il primo giorno di dicembre ed il mio pensiero al suono della sveglia è volato al natale.
Dopo aver consultato il calendario dell'avvento on line ho iniziato la giornata con maggiore energia e con il felice intento di essere più buona, poi ho timbrato il cartellino ed il mio voto è evaporato... :O)
Ritornerà questa sera quando comincerò ad addobbare la casa con il sottofondo di un bel film a tema, non vedo l'ora!!!

Nel frattempo però è partito il conto alla rovescia anche per un altro evento...



IL 54° CLASSICO DISNEY

È altissimo rotondo e ciccioso, è  Baymax, super eroe minimal che avrà l'onore e l'onere di provare a bissare il successo dell'anno scorso, il celebratissimo Frozen - Regno di ghiaccio, al botteghino natalizio. 

Big hero 6 è uscito negli Usa il 7 novembre, in America infatti il periodo Hot per il cinema è quello del Ringraziamento, Noi invece al solito attenderemo il periodo natalizio, del resto non è Natale senza un film Disney e trovo questa abitudine assolutamente irrinunciabile.

Ma andiamo a vedere più da vicino questa nuovo classico...





I produttori sono gli stessi di Frozen e Ralph Spaccatutto, squadra che vince non si cambia recita il motto, l'idea di proporre una principessa dopo la regina Elsa non deve essere nemmeno stata presa in considerazione durante i brain storming aziendali; chi mai avrebbe potuto tentare la scalata al botteghino?  (inoltre le principesse a disposizione sembrano essere quasi finite).

Andiamo oltre e poniamo gli occhi sul mega parco di acquisizioni effettuate negli ultimi anni dalla multinazionale di Topolino.

5 anni fa, correva l'anno 2009, la Walt Disney Company mise le guantate mani sulla Marvel Comics, la società dei super eroi a fumetti, un operazione commerciale da 4 miliardi di dollari e il benefit dello sfruttamento d'immagine di Personaggi come Spider Man, Iron Man, i guardiani della galassia ecc ecc... 

Perchè allora non prendere spunto da qualcuno dei circa 5000 personaggi che questa azienda ha prodotto dal lontano '63 ad oggi? l'idea geniale che ha colto i registi è stata quella di ispirarsi ad un gruppo di super eroi Marvel (che non è comunque coinvolta nella realizzazione del film) mescolandoli con la bravura tipicamente Disneyana nel raccontare delle storie di Humor, divertimento e spessore dei personaggi, per poter creare una storia ed una ambientazione unici ed originali.

 Ho rubato la trama del film dalla mia amata Wikipedia perché è snella e priva di spoiler:

Hiro Hamada, un giovane esperto di robotica, rimane coinvolto in un complotto criminale che minaccia di distruggere la frenetica e tecnologica città di San Fransokyo. Con l'aiuto del suo robot Baymax, Hiro unisce le forze con i suoi amici e forma una squadra di supereroi per salvare la città.

La storia è ambientata in una immaginaria San Fransokyo, un mix'n match di oriente  e occidente che si ispira a due iconiche metropoli, neanche a dirlo: San Francisco e Tokyo.
Abbiamo ancora un legame parentale nei due giovani fratelli esperti di ingegneria Hiro e Tadashi, e poi il bianco robot, Baymax!
L'infallibile infermiere che debitamente riprogrammato dal giovane Hiro diventerà un super eroe ed un prezioso amico. per le sue movenze il team di Michael Franceschi si è ispirato ai pinguini appena nati, un tripudio di tenera goffaggine insomma.
Sappiamo che il doppiatore di Baymax per l'italia sarà Flavio Insinna, sono curiosa di sentirlo all'opera perchè seguo poco Insinna e non amo la trasmissione che presenta sulla Rai, ma una possibilità la si da sempre a chiunque no!? e magari sarà una rivelazione; come fu Max Giusti dando voce al Cattivissimo me della Illumination Entertainment, in fondo in Disney Italia We trust! (anche se la canzone tema del film sarà cantata da tale Moreno Donadoni vincitore di Amici 12 mentre in America è stata realizzata dai Fall Out Boy, ehm...)




Ad attenderci in sala prima del film il cortometraggio Feast: ho visto la preview, e dopo la visione di quel mix di immagini veloci e musica sensazionale la mia curiosità è salita alle stelle.
Il cortometraggio che nel bel paese uscirà come Winston, è diretto da Patrick Osborne, che già ci emozionò nel 2012 con un altro corto divenuto premio oscar: Paperman, questa volta però vedremo un cagnolino, il piccolo Winston appunto, vivere la storia d'amore del suo padrone attraverso i suoi teneri occhioni e tutti i pasti che gli verranno somministrati. 

Manca ancora qualche giorno al 18 di dicembre ma cerchiamo di non avere fretta, qui a Once upon a Disney il mese di dicembre è importante e va apprezzato giorno per giorno!



Vi auguro una splendida prima settimana di dicembre!

Antolooks

venerdì 31 ottobre 2014

Dolcetto o scherzetto?

Buongiorno amici! 

Da un po' non scrivo nel mio piccolo blog, devo dire a mia discolpa che il tempo mi è scivolato tra le dita e tra il lavoro in questo periodo molto intenso... pure troppo, e gli impegni della vita moderna, ho un po trascurato la scrittura. attenzione però, nel frattempo ho comunque pensato di tornare nel parco più bello d'Europa per rinfrescarmi le idee... 



Io ed il mio compagno ci siamo arrivati alle 9.55 di lunedì scorso, con l'idea di cominciare subito dall'attrazione più nuova e attesa: Ratatouille the ride.



La coda sembrava infinita già alle 10.05, pensate che un cast member è venuto a comunicarci che la ride non era ancora partita, in quanto momentaneamente fuori uso, e che ci sconsigliava di attendere in coda...    bell'inizio davvero! ma noi come il 90% degli aventi diritto... d'attesa, abbiamo aspettato stoicamente in fila, e quando finalmente la coda ha cominciato a muoversi abbiamo potuto constatare come i Disney  imagineer siano riusciti a riprodurre un angolo di Parigi tipico e charmant all'interno del parco.



La ride è fantastica, ci ha conquistati entrambi, tanto che avremmo voluto rifarla altre volte, ma avendo troppa carne al fuoco in una sola giornata al parco, non era davvero possibile risalirci.
Il parco, visto il periodo, è vestito di arancione, in onore di Halloween ovviamente, zucche e affini verranno dismessi ai primi di novembre per lasciare posto a delle splendide decorazioni natalizie, che creeranno nel parco la più bella atmosfera dell'anno. 

Ma torniamo ad oggi, nei paesi anglosassoni si celebra Halloween. Che siate amanti o meno di questa festa siate tolleranti, per i bambini che girano di casa in casa a chiedere "dolcetto o scherzetto" è uno spasso unico, pari a quello che ci godevamo noi da piccoli nel periodo del carnevale... Ecco diciamo che le occasioni per fare festa in un anno si sono moltiplicate, andiamo al di là della religione per cortesia, Halloween ha un passato pagano del tutto rispettabile, da cui sembra abbia attinto anche il cattolicesimo, ma da diversi decenni oramai è solamente una festa commerciale, che trattata nel giusto modo può dare una serata di divertimento in più ... E anche qualche soldo in tasca ai commercianti, come sappiamo non se la passano molto bene.



Prendete questa festa con leggerezza, e se doveste scordarvi di comperare le caramelle, fate come me l'anno scorso: fingete di non essere a casa... Si sa mai che qualcuno vi faccia qualche sgradito scherzetto... 

Antolooks

sabato 20 settembre 2014

12 fiabe in cerca d'autore: la sirenetta


12 Fiabe in cerca di autore

gli anni 80 furono davvero un periodo complicato per il reparto di animazione della Disney.
dopo la morte di Walt nel 1966, e del fratello Roy O. nel 1971, vennero a mancare due guide importantissime per l'azienda.
Si puntò moltissimo allora, su i Nine old man, i disegnatori fedelissimi di Walt Disney, che oltre a formare nuove leve nell'arte dell'animazione, ebbero molto spesso il ruolo di registi, come accadde a Woolie Reitherman, per molti bellissimi film tra cui gli Aristogatti e le avventure di Bianca e Bernie.
Ma con gli anni la vecchiaia colpì anche questi instancabili della matita, che, tra pensionamenti e ahimè, dipartite, lasciarono lo studio più o meno verso la metà degli anni '80.



con la paura di rischiare e di allontanarsi troppo dagli insegnamenti di Walt, l'animazione e la produzione di film cominciarono a stagnare, non si producevano film di grande successo!
il fondo venne toccato nel 1985 con l'uscita nei cinema di Taron e la pentola magica, questo film d'animazione di cui dovrò assolutamente scrivere più avanti, segnò un punto di non ritorno per la Walt Disney pictures, fu il flop più grande al botteghino mai raggiunto.
I dirigenti dell'epoca, tra cui spiccava il genero di Walt, Ron Miller, da lui fortemente voluto in azienda, pensarono di chiudere con la produzione di film animati: si oppose per fortuna a questa sciocca idea, il figlio di Roy Disney, Roy Edward, che cercò di spiegare al consiglio di amministrazione che i film d'animazione dovevano invece tornare ad essere la linfa vitale per l'azienda in tutti i settori (perchè nella stasi creativa anche i parchi a tema non venivano rinnovati e avevano cominciato a perdere consensi iin termini di visite).
Con una forte dose di buon senso allora, Roy Junior e i suoi uomini introdussero una ventata d'aria fresca negli studios, assunsero persone che non fossero intimidite dal ricordo imponente di Walt Disney: Michael Eisner e Jeffrey Katzemberg, era il 1984.



Tra le loro prime mosse ci fu quella di tagliare enormemente i costi: la mossa più incisiva fu di trasferire gli studi di animazione dal più bell'edificio della sede di Burbank, ad una specie di magazzino a Glendale, in flower street, dove in un grande parcheggio, vennero posti dei camper e installate delle casette prefabbricate.
Relegati nella Bidonville dell'animazione, per assurdo, i disegnatori diedero il loro meglio ed è dal cemento che nacque il classico che diede via a quello che viene chiamato oggi, il rinascimento Disney...


Nel gennaio del 1985, durante una "riunione pazza" nominata così da michael Eisner, si chiese ai partecipanti di trovare 5 idee per un nuovo classico Disney: Ron Clements in cerca di ispirazione, entro in una libreria e comprò il libro de La sirenetta, di Hans Cristian Andersen, sfogliandolo si chiese come mai nessuno avesse pensato di animare quella storia. (in realtà Walt l'aveva pensato già negli anni '30).
Ne scrisse un riassunto di due pagine, scervellandosi su come dare un finale felice a quella triste storia. Incredibilmente però, la sua idea venne immediatamente rifiutata, perchè negli studi della Touchstone, di proprietà della Disney, si stava pensando ad un sequel del fortunato "Splash una sirena a Manhattan", con Tom Hanks e Daryl Hannah, videro le due uscite troppo vicine una all'altra, pensando che si potesse ottenere un calo di attrattiva verso il progetto di Clements.

Jeffrey Katzenberg, al tempo presidente dei Walt Disney studios però, affascinato dalla breve sceneggiatura ne intuì il potenziale in quelle due pagine e ne approvò la produzione.
Era dalla bella addormentata nel bosco che la Disney non incentrava una storia su una figura femminile, una principessa.
Clements chiese a John Musker di aiutarlo nella stesura della sceneggiatura e BAM, era nata una delle coppie più prolifiche della Disney!

E' questo connubio tra presente e passato a risultare vincente, la camicia da notte rosa che Ariel indossa è ispirata, nello stile, a quella di Cenerentola,l'abito da nozze invece è assolutamente anni 80 ...
Ma Ariel può essere associata anche alle Freddie Moore girls, Moore, un disegnatore entrato in Disney nel 1930, a soli diciannove anni, resta iconico proprio per bellezze come le centaure o centaurette, che vediamo in Fantasia, le antenate della Sirenetta.
Ariel però è una sirena teen ager, Glen Keane volle differenziare il personaggio di Ariel da quello di Madison, la sirena interpretata da Daryl Hannah in splash, una sirena a Manhattan, quindi si ponderò molto sul colore dei capelli della nuova principessa, e alla fine si optò per un rosso fiamma che unito alla coda verde acqua diede a questa meravigliosa sirena molta energia e l'amore incondizionato di tantissime bambine di allora che, anche se gli anni passano, la portano ancora nel cuore.
Jodi Benson, fu l'attrice che in America le diede la voce, in Italia Simona Patitucci diede la sua voce ai brani e ai dialoghi, era il primo film in cui i doppiatori italiani furno anche gli interpreti delle canzoni, facendo un lavoro a mio avviso esemplare.


IL TEATRO RITORNA NELLE PRODUZIONI DISNEY

ma un classico Disney senza canzoni sarebbe stato l'ennesimo insuccesso, per realizzare le musiche, venne suggerito a Jeffrey Katzenberg, Howard Ashman, (adoroooo) un giovane genio di Broadway che si rese disponibile, visto il suo amore per i classici Disney a comporre i testi e le musiche, con l'aiuto di Alan Menken, altro grandissimo artista che da qui in poi, collaborerà ai leggendari successi Disney dal rinascimento in poi.

 Da Sx: Howad Ashman & Alan Menken

Torniamo alla nostra storia, nell'86 cominciarono a nascere la musiche per la Sirenetta, era nuovamente il passato ad incontrare il futuro, c'è la bellissima, Part of your world, il monologo che la bella Ariel fa nella sua grotta dei tesori, in cui esprime il desiderio di stare sulla terraferma è un tipico soliloquio in cui la principessa di turno palesa ciò che vuole dalla sua vita, in questo caso però, Part of your world, ha un intimità e una delicatezza che ad oggi, la fanno annoverare tra le migliori canzoni mai scritte per un film e non mi riferisco solamente ad un film di animazione!
Il brano Under the sea, cantanto dal granchio Sebastian è invece un mix di suoni esotici, calypso e reggae. Ashman chiese ed ottenne dalla produzione, di dare una connotazione jamaicana al granchietto di corte Sebastian, proprio per poter utilizzare degli accattivanti suoni contemporanei che danno energia allo spettatore e voglia di cantare, perchè oramai siamo quasi negli anni novanta ed è questo che la platea vuole da un film, e poi c'è ursula ...

URSULA

La cattiva più rock della Disney, che cosa dire? che non fu per niente facile realizzarla, innanzitutto darle una forma, esistono decine di fogli che ritraggono diverse Ursula in diverse taglie, i disegnatori si ispirarono alla sua doppiatrice Pat Carroll, per le espressioni del viso, lei a sua volta si ispirò nel darle vita ad alcuni dei vitali suggerimenti di Howard Ashman, oramai completamente entrato nella dimensione del film, ma i tratti della piovra sono ispirati dalla drag queen americana Divine...




FARE PRESTO E BENE

Con La Sirenetta lo staff Disney aveva una sola certezza, non si poteva sbagliare, non sarebbe potuto essere un altro insuccesso al botteghino, i costi erano lievitati e il tempo stringeva.
Venne organizzata una proiezione di prova non ufficiale presso la sala proiezioni dello studio in flower street, chiamando una scolaresca a visualizzare il film, non ancora terminato, quindi con buchi nella storia e nell'animazione, per testare la risposta del pubblico.
A questa produzione era presente, ovviamente, anche Jeffrey Katzenberg, che restò colpito dalla reazione di un bambino che durante la scena in cui Ariel canta part of your world, all'interno della grotta, rovesciò il suo bicchiere di pop-corn e restò per dei minuti concentrato a raccoglierli uno per uno.
Questo gesto venne interpretato da Katzenberg come un chiaro segnale di insuccesso di quella scena all'interno del film e per qualche giorno paventò l'idea di toglierla per intero dal lungometraggio.
Furono tutti contro di lui, sia Howard Ashman che Glen Keane provarono a fargli cambiare idea, ma solo quest'ultimo fece riflettere Katzenberg che decise di dare una possibilità a quel frammento di film, che come sappiamo è risultato essere poi, uno dei più amati di sempre, la proiezione ufficiale di prova infatti fu un successo, specialmente nei consensi di persone adulte.

Dopo 4 anni di lavoro il musical finalmente uscì nelle sale, era il 17 novembre del 1989, fu un successo, un ritorno alla tradizione Disney titolarono i giornali, la Disney era tornata grande!
La Sirenetta vinse due oscar nel 1991, come miglior canzone per Under the sea e come miglior colonna sonora.
Dopo 25 dalla prima uscita al cinema Ariel è diventata una vera icona tra le principesse Disney, una tra le preferite di sempre tra bambine e adulte che la portano ancora nel cuore e si sentono parte di quel mondo, se mi permettete il gioco di parole...


12 Fiabe in cerca di autore


Oltre ad essere uno dei miei film Disney preferiti, ma qui sfondo una porta aperta, questa meravigliosa fiaba segna anche la chiusura di un percorso: quello delle 12 fiabe in cerca d'autore.
Il Creative Party ideato da Bogomilla Hopp giunge con La Sirenetta all'ultimo appuntamento e colgo l'occasione per ringraziare questa instancabile donna, inviandole un abbraccio virtuale, per l'idea meravigliosa che ha avuto che ci ha unite per un anno intero e mi ha permesso di scoprire tante cose che non sapevo e di vedere tante artiste piene di talento, cimentarsi ogni mese nella realizzazione di splendidi manufatti handmade.

Pubblico qui sotto l'elenco delle partecipanti perchè il mio consiglio è sempre quello di ammirare tutte le opere e leggere tutti i blog che vi partecipano:


Grazie a tutti per l'attenzione vi auguro uno spensierato week end!

Antolooks





lunedì 15 settembre 2014

La vera storia dietro a Saving Mr. Banks

Dovete sapere che comprai Saving Mr Banks a pochi giorni dall'uscita in dvd, in una magnifica combo Blu-ray che mi permise di acquistare anche l'edizione speciale di Mary Poppins.
Ho potuto godere ben poco però del geniale acquisto perchè dopo la prima visione (che faceva salire il mio totale a 4!) ho magnanimamente prestato il dvd, che mi è stato restituito solamente tre giorni fa ....
In preda al più grande entusiasmo ho deciso di scrivere proprio di questa pellicola...

Vento dall'est
la nebbia è la
qualcosa di strano fra poco accadrà
troppo difficile capire cos'è 
ma penso che un ospite arrivi per me


Cinquant'anni fa l'america conobbe Mary Poppins, questo lungometraggio indimenticabile ha segnato la svolta della Disney Productions nel mondo dei film in live action, un settore che era già stato di gran lunga esplorato dalla fabbrica dei sogni, ma mai in maniera così eclatante. 
Qualcuno ha detto che Mary Poppins ha consacrato per sempre la carriera di Walt Disney, in realtà lui era già nel gota dei produttori, (anche se il termine produttore nel suo caso è riduttivo), di certo con questo film, da lui fortemente voluto e rincorso per decenni, Walt ha esaudito un suo personale desiderio, mantenere la promessa fatta alle figlie 20 anni prima, di portare sul grande schermo la loro lettura d'infanzia preferita.
comincia così, quasi per caso, un epopea con l'autrice della tata volante, P.L Travers, che durerà più di due decadi (1939 - 1961 circa) e permetterà alla Disney di mettere a segno un grandissimo successo cinematografico.

Abbiamo visto al cinema la storia della realizzazione di Mary Poppins; grazie a Saving Mr. Banks il grande pubblico ha appreso della ritrosia di Pamela L. Travers nel permettere a Disney di impossessarsi dei diritti cinematografici della sua creatura e abbiamo potuto vedere la pignoleria maniacale con cui, nell'aprile del 1961, Pamela presidiò le riunioni con i fratelli Sherman e Don da Gradi, rispettivamente compositori della colonna sonora e co-sceneggiatore.

Ma a noi di Once upon a Disney piacciono i fatti concreti, e la vera storia comincia moooolto prima....

L'idea di un film nacque nel lontanissimo 1939, quando Diane e Sharon Mae Disney, parlarono al loro padre della storia di questa meravigliosa tata di nome Mary Poppins, si riferivano ad una lettura molto in voga tra i bambini di quel periodo. Anche Walt ne rimase conquistato, lesse i libri e decise di chiedere i diritti alla scrittrice per realizzarne un film, come sappiamo però, gli vennero negati.
Passarono gli anni, altri progetti lastricarono di successi la strada della fabbrica dei sogni di Burbank e tra un apprendista stregone di Fantasia e una scarpetta di Cenerentola, la Disney, come una valanga in discesa diventava, tra alti e bassi, sempre più grande e potente.
Lo stesso non si poteva dire del successo editoriale di P.L Travers che invece con gli anni, si ridusse al lumicino; 10 anni dopo la sua pubblicazione infatti, la serie di romanzi di Mary Poppins vendeva poco ed il suo seguito, "il ritorno di Mary Poppins" non ebbe il successo sperato.
Chi ha letto il romanzo sa che c'è un enorme differenza tra il personaggio solare ed aggraziato che vediamo interpretato da Julie Andrews e la sua sorella di carta.

La Travers, dovette fare letteralmente i conti con il suo deposito bancario che si stava riducendo a vista d'occhio, suo malgrado perciò, all'ennesima richiesta del papà di Topolino, si costrinse ad accettare.
venne ricompensata con un anticipo di 100.000 dollari e ben il 5% degli incassi sul film, la celeberrima clausola che fece nascere 50 anni dopo il film Saving Mr. Banks fu il pemesso da parte della Travers di approvare la sceneggiatura.
Ma perchè la Travers fu così restia a cedere i diritti? Aldilà dell'attaccamento reale al suo personaggio, liberamente ispirato ad una zia che venne in loro aiuto alla morte del padre, sembra che non avesse molta simpatia per Walt Disney, in un commento del 1937 al film Biancaneve e i 7 nani disse:

"Oh è astuto quel Disney ... il segreto del suo lavoro è l'ampliamento del mondo animale in corrispondenza alla riduzione del livello generale dei valori umani. C'è un profondo cinismo alla radice di ciò, che è poi alla base di tutti i sentimentalismi"

Ora siccome l'ho tradotto io vi riporto la citazione originale...
"Oh, he's clever, this Disney! ... The very pith of his secret is the enlargement of the animal world and a corresponding deflation of all human values. There is a profound cynicism at the root of his, as of all, sentimentality."

Pamela vedeva Walt come uno spietato e cinico produttore, concentrato solo sul fare soldi.
Questa è un affermazione ben distante dalla realtà perchè tutti gli studiosi di Walt Disney affermano che, sebbene si sia evoluto con gli anni avvicinandosi anche alla figura dell'imprenditore, Disney ha sempre puntato più alla qualità che al profitto, i soldi erano principalmente un mezzo per potersi lanciare in nuove avventure, cinematografiche e non. Walt Disney era un giusto equilibrio di testa cuore e anima con tutti i pregi e difetti del caso.


Lavorare con la Travers fu un inferno, lo ammette a distanza di tempo Richard Sherman, unico fratello del duo attualmente in vita, l' autobiografia del fratello Robert: Moose chapters from my life, pubblicata nel 2012 è invece uno dei testi da cui hanno tratto spunto gli sceneggiatori del film, assieme alla biografia Mary Poppins she wrote, dell'australiana Valerie Lawson.

i fratelli Sherman con Julie Andrews e Dick Van Dike sul set
Ma serviva questa didascalia?! 

Al contrario di quanto scritto in molti articoli Tom Hanks non è stato il primo attore ad interpretare Walt Disney Bensì il terzo:

Nel 1944 Walt è stato interpretato da Walter Fenner nel film "once upon a time"(l'ottava meraviglia) Film fantasy di scarso successo ma con protagonista Cary Grant.

Nel 1991 ritorna sugli schermi nella pellicola Mickey's Big Break, (non esiste in italiano) pellicola distribuita solo nel Main street Theatre di Disney World, in cui Roy E.Disney, appare nei panni del leggendario zio.

A chi capita di visitare Disneyland con Walt Disney in persona!?...


Quasi a nessuno, perché Walt Disney non accompagnò P.L. Travers a Disneyland, lo fece Bill Dover ,(Story Editor) nel 1961: visitarono l'appartamento di Walt sopra la stazione dei pompieri e utilizzarono la sua auto elettrica all'interno del parco.
La scrittrice fu davvero entusiasta della giornata passata nel parco.
Bill Dover, che non appare nel film, fu la guida ufficiale della scrittrice; il personaggio di Ralph,  il tenero autista interpretato da Paul Giamatti non è realmente esistito, la Travers ebbe più di un autista nei dieci giorni in cui soggiornò a Los Angeles.

E' acceso? ... 


Come da richiesta di Pamela Travers vennero registrati gli incontri tra lei i fratelli Sherman e Don Da Gradi, per un totale di circa 7 ore di registrazione che vanno dal 5 al 10 aprile 1961. il primo incontro ufficiale non venne registrato.
La scrittrice si commosse per la bellissima "feed the birds" (sempre, sempre, sempre) e non per let's go fly  a kite, (L'Aquilon).
Feed the birds era anche la canzone preferita di Walt, Richard Sherman dichiarò che Walt ne era così affezionato da farla interpretare ai fratelli quasi ogni venerdì nel suo ufficio.
Il riferimento al momento del ballo di P.L. Travers e Don Da Gradi è probabilmente per la canzone I love laugh (Rido da morir),  la produzione lo ha intuito dagli schizzi umoristici che Don faceva durante le riunioni. E' un suo disegno quello che vediamo nel film, in cui P.L. Travers, china su dei fogli, dice continuamente NO!! (Lo sketch del balletto invece, lo si vede assieme agli altri nei titoli di coda).

Povero A. A.  Milne ...


All'arrivo al Beverly Hills Hotel nel '61, la vera P.L. Travers trovò palloncini e gadget relativi ai personaggi Disney ad attenderla in camera, un allestimento in suo onore fatto dalla decoratrice di set Susan Benjamine.
Nella pellicola tra di questi troviamo 2 peluches di Winnie the Pooh, ma i diritti del tenero orsetto ciccioso & friends, vennero acquisiti dalla Disney proprio nel 1961, e i gadget saranno prodotti solo dal 1966, e ancora di più nel 77, a seguito del successo del 22° classico Disney che lo vede protagonista. 

...Vi confesso che vedere quella quantità inaudita di memorabilia disprezzata mi fa davvero male al cuore...

Il presidente della Disney Sean Bailey fece trovare ad Emma Thompson un allestimento molto simile, ma la sua reazione fu ben diversa, inviò una lettera di ringraziamento in cui chiese se avessero installato anche una telecamera nascosta nella stanza per filmare la sua reazione.

lei ha figli? ... Non precisamente...


Questa è la domanda che nel film Walt pone a Pamela Travers, la risposta imprecisa è dovuta al fatto che nel 1940 P.L. Travers Addottò un bambino Camillus Hone, figlio di una famiglia indigente che viveva in Irlanda, ma non il suo gemello Anthony, la Travers lo crebbe come suo, senza rivelargli di non essere la sua madre naturale, fino a che il fratello, compiuti 17 anni, si presentò alla sua porta alla ricerca del gemello Camillus, che venne a conoscenza della verità. Sembra che Camillus non la perdonò mai per averlo tolto alla sua famiglia di origine.
nel 1961 il giovane si trovava in prigione o ne era uscito da poco, per guida in stato di ebbrezza, in realtà fu l'alcolismo il vero nemico del giovane, che lo accompagnò per tutta la vita.

Camillus e Pamela


Pat Powers voleva il topo ... 

Nel 1930 il produttore Pat Powers convinse Ub Iwerks, allora detentore del 20% della Disney Brothers Productions a lasciare la società e mettersi in proprio, in quanto unico vero artefice del successo di produzioni Disney come le silly simphonies e lo stesso Topolino, Ub cedette alle lusinghe e lo seguì, accettando in segreto un offerta finanziaria, la società con Walt e Roy O. venne sciolta e Ub fondò l' Iwerks studiò.
La vera intenzione di Powers però era quella di distruggere Disney privandolo del suo migliore animatore, ma fu una mossa inutile: Walter e Roy resistettero e rischiarono assumendo nuovi disegnatori.
Ub Iwerks ebbe meno fortuna, il  talentuoso disegnatore e tuttofare fallì nel  1936, quando, visti gli scarsi successi, lo stesso Powers ritirò i suoi finanziamenti.
Ritornò alla Disney nel 1940 dove restò fino al '71, concentrandosi particolarmente sugli effetti speciali.


Questo film è dedicato a Diane Disney Miller (1933 - 2013), figlia primogenita di Walt e Lilian, direttrice del Walt Disney Museum nel presidio di San Francisco, aperto nell'ottobre del 2009 e fortemente voluto da lei e da suo figlio Walter Elias Miller.
Diane ebbe degli incontri con Tom Hanks per aiutarlo ad entrare nella parte, la visita al museo fu un grande aiuto per Hanks e la produzione, Diane morì nel novembre del 2013 per complicazioni a seguito di una caduta e non potè vedere il film terminato, che uscì nelle sale americane a dicembre dello stesso anno.

Saving Mr. Banks non ricalca perfettamente i fatti reali dietro alla acquisizione dei diritti per il film Mary Poppins, Disney e la Travers non si videro quasi mai, quindi interagirono davvero poco. E' un film che delinea il carattere di entrambi i protagonisti, prendiamolo così, è basato su una storia vera ma non è un documentario, godiamoci il messaggio che ci trasmette il film, e alla fine io mi commuovo lo stesso, che cavolo!



Antolooks.

martedì 12 agosto 2014

Il genio che diede la voce ad un Genio


Finalmente è agosto, lo attendevo da tanto e nel il mio secondo giorno di ferie oggi, stavo andando allegramente a zonzo quando dalla radio, ho appreso la terribile  notizia della morte di Robin Williams. Questo post è dedicato a Lui.



Ricordo la prima volta in cui lo vidi in Tv, nel telefilm Mork & Mindy, c'era questo divertentissimo attore nei panni di un extraterrestre proveniente dal pianeta Ork, atterrato sulla terra con una specie di uovo volante, la sit-com era un vero spasso e resterà nella storia delle situation comedy, già da allora Robin Williams seppe farsi apprezzare per le sue improvvisazioni e la sua comicità brillante, doti che resero sempre unici i suoi personaggi.

Qualche anno dopo, nel 1980, arriva dalla Disney productions il suo primo ruolo da protagonista, nella trasposizione Cinematografica del fumetto di Elzie Crisler SegarBraccio di ferro. Il lungometraggio venne girato a Mellieħa, nell'isola di Malta in cui rimane ancora oggi la riproduzione del villaggio di pescatori di Popeye, uno dei set  abbandonati più suggestivi e visitati al mondo.

La carriera del poliedrico artista decolla nel 1987 con Good morning Vietnam, segue il ruolo del professore che tutti vorrebbero avere ne L'attimo fuggente, film del 1989 ("O capitano! Mio capitano!") indimenticabili le interpretazioni in Risvegli e ne La leggenda del re pescatore ma sono tantissime le interpretazioni meritevoli nella lunga carriera dell'attore.

Uno dei miei film preferiti, di quelli che ti restano nel cuore, come un balsamo per l'anima è Hook-Capitan Uncino (1991). Robin interpreta una versione moderna di Peter Pan, un serio avvocato, decisamente cresciuto, sofferente di vertigini e completamente dimentico del fatto di essere stato il ragazzino che non voleva crescere, costretto a ritornare nell'isola che non c'è tra i bimbi sperduti e una incantevole Trilli interpretata da Julia Roberts, per lottare contro Capitan Uncino (Dustin Hoffman) e riportare a casa i suoi figli. in questa nuova dimensione sconfiggerà la paura di volare e ritroverà il vero se stesso.
Nel 1992 arriva il ruolo che noi Disnerd e non solo, non scorderemo mai, il doppiaggio del Genio per il film Aladdin.
La fabbrica dei sogni produce un film col botto, siamo a cavallo del rinascimento Disney, un periodo di successi cinematografici infilati uno dietro l'altro come un filo di perle bianchissime, i produttori vogliono bissare il successo della Bella e la Bestia e vedono Robin Williams come genio, lo immaginano come doppiatore dello spirito blu della lampada, e lo prendono come spunto per la mimica facciale e anche per i lineamenti, prima ancora di chiedere ufficialmente all'attore di partecipare della produzione.
A giochi fatti Robin Williams lusingato e divertito deciderà di partecipare al doppiaggio.
Un interpretazione geniale la sua, per gli altri doppiatori c'è un  copione, ma la maggior parte dei dialoghi di William è improvvisata dall'attore che trasforma le sessioni di doppiaggio in divertenti improvvisazioni e veri One Man show!
Aladdin esce nelle sale americane il 25 novembre ed è un successo incredibile, la classica storia di Alì Babà e i 40 ladroni reinterpretata in chiave Disney diverte il pubblico di tutte le età, la storia d'amore tra Aladdin e Jasmine incorniciata dal brano "A whole new world"(Il mondo è mio) scritta dal duo Menken-Rice vince un oscar ed un Golden globe e ottiene un grande successo radiofonico.
Ci fu una grandissima produzione di merchandise legata al film e ben due sequel, Il ritorno di Jafar e Aladdin e il re dei ladri, il film, è stato scalzato quest'anno dal podio dei film d'animazione con i maggiori incassi di tutti i tempi (si sempre Frozen) ma quello che rimarrà per sempre nei ricordi di tutti è il genio, costruito appositamente su un attore che ha donato un pò della sua anima ad ogni personaggio che ha interpretato.
Vi ricordate la scena finale di "un amico come me"? gli animatori vollero mettere una scritta intermittente sulla testolina del genio, con su scritto "applause", uno scherzo per vedere la reazione del pubblico; funzionò: gli applausi copiosi e rumorosi, arrivarono da moltissime sale americane a conclusione della canzone cantata da Williams.

Le strade della Disney e di Robin Williams si incroceranno di nuovo nel 1997, per "Flubber, un professore tra le nuvole", remake dell'omonimo film del 1962, che ottenne un buon successo al box office; meno lodi arrivarono dalla critica.
Nel 2009 l'attore venne nominato Disney Legend.
Mi capita spesso di non riuscire a trovare le parole quando devo scrivere di persone di cui ho moltissima stima, quello che scrivo mi sembra sempre insufficiente o eccessivamente stucchevole.
Ho voluto dedicare una paginetta del mio piccolo, minuscolo angolo di web, ad un uomo di grande valore artistico e umano, vinto da una malattia subdola che purtroppo miete vittime ad ogni livello.

Riposa in pace Robin e grazie di cuore, sarai sempre il mio capitano.




Antolooks






lunedì 28 luglio 2014

UNA VERA RESIDENZA DA SOGNO

Il 17 luglio, è stato celebrato il 59esimo compleanno di Disneyland ad Anaheim, in California, sono così cominciati i festeggiamenti che vedranno il 2015 come il sessantesimo anno di vita del primo parco concepito da Walt Disney.

In attesa perciò di che cosa accadrà nella Disneyland Diamond Celebration, i miei pensieri volano, chissà come, ad Orlando, si perchè, forse non tutti sanno che proprio li, esiste un luogo esclusivo e bellissimo!

LA SUITE PIU' ESCLUSIVA DEL MONDO 

Non si trova all'interno di un Hotel in realtà, pensate che questa suite è stata concepita ai tempi della costruzione del secondo parco, il Walt Disney World, come residenza per Walt e famiglia, un pò come quella presente a Disneyland sopra alla caserma dei pompieri; così, ogni qualvolta si fossero diretti ad Orlando, avrebbero avuto un luogo caro dove soggiornare. 
Purtroppo l'appartamento non venne mai terminato, perchè Walt Disney non vide mai il completamento dell'enorme parco a tema da lui concepito, quindi le stanze diventarono una sorta di deposito merci e poi un call center per lungo tempo.

Nel 2005 però, si portò finalmente a termine la residenza dandole una destinazione d'uso un pò diversa...

Ma vediamo innanzitutto che cosa rende questo posto speciale!



La location è a dir poco emozionante, si trova infatti all'interno del castello di Cenerentola, proprio così! Vedete quelle belle finestre centrali? ecco è ubicata proprio qui la residenza da sogno.
C'è da dire che dalla suite non si gode del panorama mozzafiato, perchè i vetri sono satinati. del resto di notte il parco è in continua manutenzione e forse si perderebbe gran parte della magia nel vedere manutentori e addetti alle pulizie al lavoro. 

credit: http://thehappyhousewife.com/

La suite non è enorme ma assolutamente confortevole.


l'ascensore è privato e porta solo alla suite


ci sono due letti matrimoniali king size più altri due letti singoli per un totale di sei posti.





Lo specchio della camera padronale, affisso sulla boiserie in legno, diventa una televisione, come quello sopra al caminetto proprio di fronte ad un comodo sofà, e in bagno tra mosaici e marmi spicca, sotto una piccola grotta, una vasca Jacuzzi super potente con le sue luci per la cromoterapia.


il salotto visto da un altra prospettiva

Il lusso e lo sfarzo sono in puro stile Disney, un mix di stili tra cui quelli dei castelli francesi, che hanno ispirato gli imagineers a creare il castello di Cenerentola.



Ma quanto costerà soggiornare in questa meravigliosa suite? Bè in realtà nulla, non è assolutamente possibile prenotarla perchè viene utilizzata dalla Walt Disney Company solamente per scopi promozionali:
Nel 2007 per esempio, durante "The Year of a Million Dreams," venne istituita una promozione che prevedeva diversi omaggi agli ospiti del parco tra cui interi soggiorni a D.World e appunto, il pass per una notte in questa favolosa suite.
Attualmente invece, ogni due settimane circa, una famiglia ospite in uno dei 24 e più alberghi
viene selezionata tramite un sorteggio effettuato da un computer.


scultura in cioccolato iconografica come benvenuto agli ospiti.
credit: http://thehappyhousewife.com/

Queste persone vengono prelevate e seguite da un Vip tour guide, una persona che farà da guida alla storia del parco, con tutte le curiosità e i retroscena più interessanti (io sverrei  e mi commuoverei solo per questo) e verranno scortati sulle attrazioni che vorranno visitare e in cui avranno priorità di salita. 
Credo inoltre che il parco sia visitabile per queste persone, oltre il normale orario di chiusura.

Dopo la corroborante notte in cui sono sicura, nessuno dormirà più di 2 ore, la colazione del giorno dopo verrà servita al tavolo reale delle principesse, dove biancaneve & co. saranno ovviamente presenti per le foto di rito.
La casa di Cinderella,, utilizzata fino ad ora più di 600 volte, è anche di appoggio alla make a wish foundation, la fondazione che si occupa di esaudire il desiderio più grande di un bambino gravemente malato.  

Che dire, se sarete così fortunati da essere a Disney world e vincere una notte in questa magica suite, sarà un ricordo che resterà per sempre nel vostro cuore! 

Le pensano proprio tutte, poteva mancare la decollete più famosa al mondo?
credit: http://thehappyhousewife.com/


Augurandovi una splendida giornata mi congedo e spero di aver fatto cosa gradita nel condividere queste foto :O)

Antolooks



venerdì 18 luglio 2014

Ratatouille: The Ride

Disneyland Paris è in pieno fermento in questi giorni!

Si perchè oggi, giovedì 10 luglio ci sarà l'inaugurazione di una nuova fantastica attrazione all'interno dei Disney studios: Ratatouille The Ride.


La nuova attrazione ha apportato delle modifiche strutturali ai Walt Disney studios, che ora nella zona dei Toon Studios riproducono un caratteristico angolo della Ville Lumiere dove oltre all'avventura del topo debutterà il bistro a la carte, Chez Remy, qui potrete consumare un pasto nel ristorante dei topi, quello in cui nella scena finale del film troviamo Remy con la sua famiglia, seduti su tappi di champagne. poco distante il negozio di souvenir a tema Chez Marianne.

Si tratta di una classica dark ride (un attrazione in cui dei veicoli seguono un percorso composto da scene e personaggi animati), ma con delle novità, alcuni sembrano essere ancora rumors ma ciò che è certo è che lo spettatore si troverà seduto all'interno di un simpatico carro "topiforme", che non corre su binari ma utilizza un sistema tipo gps, e si godrà la corsa vista dalla prospettiva di un topolino viaggiando tra gli scenari del film. 

Oggi però vi voglio parlare del film Pixar che ha suggerito questa novità 


RATATOUILLE

Questo lungometraggio, il numero 8 per la Pixar,  esce in Italia nell'ottobre del 2007 e narra la storia di un ratto appassionato di buon cibo e dall'olfatto particolarmente fino, che dalla verde campagna verrà catapultato  nella Parigi degli anni 70, nella cucina del suo grande idolo per realizzare il suo più grande sogno: cucinare!


L'idea nacque per caso a Jan Pinkava, animatore nonchè sceneggiatore e regista, già militante nelle file della Pixar dove nel '97 sviluppò il famoso corto "Il gioco di Geri" aggiudicandosi un oscar.
Pinkava in un giorno qualunque in cui si trovava in cucina con la moglie si immaginò un topolino tra le stoviglie e si chiese "Se un ratto diventasse uno chef?!" l'idea piacque alla Pixar che mise Jan alla regia, nel 2005 però, decisero di sostituirlo con il regista Brad Bird.
Non è chiaro se questa scelta centri con l'acquisizione dei Pixar studios da parte della Disney, avvenuta proprio in quell'anno.

Brad Bird è un genio dalle mille esperienze professionali, nasce animatore, per poi spostarsi verso la sceneggiatura e la regia: ha lavorato in moltissimi colossi dell'animazione e della cinematografia, cominciando in Disney negli anni 80, (brutto periodo per lavorare in Disney). Ha lavorato con Matt Groening ideando il personaggio di Krusty il clown e dirigendo alcuni episodi de I Simpson (Doh!) e più tardi, con la Warner Bros., dove segue la regia del lungometraggio animato "Il gigante di ferro".
Approda nel 2004 alla Pixar, dove incontra un suo vecchio amico conosciuto ai tempi della scuola d'arte, John Lasseter, ed è qui che riceverà il suo primo oscar, nel 2005, con il film "Gli incredibili".

E' chiaro che l'entrata di Brad Bird nella sceneggiatura di Ratatouille è essenziale, Bird ridimensiona i personaggi e rende anche i tratti diversi, i topoi per esempio, dopo il suo passaggio risulteranno meno antropomorfi e alcuni personaggi verranno valorizzati, Gusteau che nella prima stesura risultava "in vita" diventa invece uno spiritello fluttuante che accompagnerà Remy durante l'avventura più importante della sua vita.


 PARIGI

Non c'è un altro modo per riprodurre una città, bisogna visitarla.
Era già successo diversi decenni fa: una troupe di disegnatori della Disney questa volta, si era ritrovata ad immortalare su carta la mastodontica mole della cattedrale di Notre Dame, correva l'anno 1996 e fecero un lavoro pressoché perfetto, tanto che, quando vi entrai ricordo che ebbi la sensazione di averla già visitata.


Quasi una decade dopo, la troupe designata della Pixar, Brad Bird in testa, visitò Parigi in settembre, il periodo ideale visto che l'idea era proprio di ambientare la storia in autunno, quando i colori sono più caldi e l'erba più scura.

Se avete avuto modo di vedere questo film e nel contempo avete visitato la città dalle mille luci vi sarete resi conto di come alla Pixar siano riusciti a catturare perfettamente l'essenza di Parigi.
Mi è capitato di pensare a Ratatouille proprio mentre il mio aereo scendeva dolcemente nel piccolo paese di Beauvais, che ospita l'aeroporto omonimo, rimasi colpita dalla bellezza della campagna francese circostante e dal colore dell'erba, dalle casette, mi sono ritrovata a pensare all'anziana signora Mabel, che nel film ospita involontariamente la colonia di Remy e parenti, intenta a cucinare.
Un atmosfera davvero caratteristica, che prima ancora di toccare il suolo francese mi aveva già scaldato il cuore.



Torniamo ai nostri che, una volta sul posto cominciarono a fotografare i parigini, le loro movenze il loro abbigliamento, ma anche ogni pertugio che potesse essere caratteristico.
E non parliamo solo di palazzi e cafè, ma specialmente di tombini, ciottoli e canali di scolo, perché, parte dell'avventura del peloso chef avviene proprio a quelle altezze, o per meglio dire bassezze e Parigi, come molte città del vecchio continente è caratteristica anche per questo.
Ne uscì un dossier con più di 4000 fotografie, che venne usato particolarmente per realizzare il cielo e lo skyline della capitale francese.
Per rappresentare le fogne, molto meno evocative e teatrali, si utilizzarono un mix di stili, tra cui alcuni dipinti di Giovanni battista Piranesi, artista e architetto del '700.  



CHIUNQUE PUÒ CUCINARE!

Ma non bastava rappresentare Parigi, bisognava anche essere in grado di realizzare degli Chef de partie credibili. vederli da spettatore muoversi a loro agio in un mondo così tecnico e veloce come quello celato in una cucina professionale è una cosa che si da per scontata solo perchè è stata magistralmente rappresentata.
E quale disegnatore avrebbe mai potuto creare e specialmente animare così bene dei cuochi di professione senza averne mai visto nessuno all'opera?
Michael Warch, come Department manager per i set ed i layout e specialmente ex cuoco professionista assunse il ruolo di consulente.
Gli animatori poi frequentarono dei corsi di cucina in gruppo, nella Luxo Kitchen, allestita per approcciarsi nella maniera più vera possibile al mondo del cibo.
La cucina che vedete nel film invece è in parte ispirata a quella del ristorante "The French laundry" dello chef Thomas Keller, sua come molte altre che appaiono nel film, è la ricetta della deliziosa Ratatouille cucinata da Remy per conquistare l'esigente palato di Anton Ego .
La presentazione del cibo risultò perciò di essenziale importanza per la riuscita del film
La Disney in questi anni mise fine alla collaborazione decennale con Mc Donald, si resero conto del non sense di promuovere la buona cucina continuando al contrario ad attirare orde  di bambini verso il cibo spazzatura tramite la distribuzione di gadget nei menù happy meal.
Grande merito a Steve Jobs che entrò in Disney come azionista di maggioranza e volle prendere le distanze dal colosso dei fast food.



Tutti i personaggi sono stati accuratamente studiati, nulla venne lasciato al caso durante questa geniale produzione, dalla fogne di Paris, fino ai pavimenti della cucina di Gusteau oltre la tour Eiffel; la Pixar ha sapientemente creato una storia originale e piena di contraddizioni, un topo dal palato raffinato, la figura meno probabile ai fornelli, insegna ad un critico culinario il piacere della cucina, il piacere perso nel corso del deludente viaggio alla ricerca della fantomatica prospettiva che forse nemmeno Ego stesso sa più che cosa sia.



Ritengo Ratatouille uno dei film maggiormente riusciti della casa di produzione che ha rivoluzionato l'animazione, guardatelo molto attentamente la prossima volta, spaziate con lo sguardo oltre ai personaggi e noterete sempre nuovi particolari: le briciole sul pavimento, il colore cangiante degli alberi, gli aloni di importanti monumenti come sfondo nelle esterne, la sala del ristorante Gusteau's che sembra un teatro, lo studio di Ego a forma di bara e la macchina da scrivere che imita un teschio. Su frutta e ortaggi è stato applicato un programma che ripropone l'effetto della traslucenza, (subsurface scatterign o SSS), rendendoli più veri e appetibili.


Una piccola osservazione alla Pixar: Siete stati così bravi a motorizzare l'italia con Cars2, ambientate un film da queste parti, perché se i francesi hanno inventato la nouvelle cuisine, noi molto tempo prima gli abbiamo insegnato ad usare la forchetta ... Caterina De Medici docet!


Antolooks